Fanculo. Chiusa una porta si apre un portone?

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Tutti dicono: “Chiusa una porta si apre un portone”.

Fanculo.

Una porta che si chiude è una porta che si chiude: ti lascerà lì sola, sperduta, senza una chiave, con la voglia soltanto di riaprire la porta. Ma non puoi più farlo.

Perchè non mi è stata data la capacità di guardare avanti, così, spontaneamente, non la caparbia voglia di riavere indietro l’impossibile?

Mica ci pensi, al portone. Il portone no, non esiste, non è davanti a te, non è un deus ex machina del cazzo o il Messia TUO Salvatore.

Non ho una fede, sono agnostica. Credevo di credere nelle persone.

Mordi la vita, mordi la fatica, mordi questo dolore. Tricholon perfetto, unica simbiosi autentica possibile.

Sabbia negli occhi e fango: è questa la ricetta che mi ridarà la vista? E trasformerà il respiro in ruggito, per vivere appieno?

Preghiera, preghiera della vedova d’amore, preghiera disperata, assatanata, solitudine senza attenuanti che scalcia nel ventre e svuota la mente. Chi, peggio di me, condannata all’illusione che ti inchioda lo sconforto?

Dedicata a G., donna tutta d’un pezzo

La poesia che leggerete oggi (spero che avrete la pazienza di farlo, e se così fosse sappiate già che vi abbraccio!) l’ho scritta due anni fa, per una mia ex ragazza con cui è finita molto bruscamente e molto in fretta, così com’era cominciata. Lei, non seppe apprezzarla, io invece, nonostante il tempo trascorso e l’incessante autocritica che mi caratterizza, la trovo ancora bella. Ve la lascio.

Oh tu, pulzella della logica ferrea
ferrei i tuoi bracci
non han lasciato
sbavature.
Imperfetta son io.
Innumerevoli cose
ho imparato
tra i tuoi capelli scuri
sognati soltanto.

Notti in cui l’amore
non si negava.

Forse ti sentivi sola
anche tu.

Tutto ormai se n’é andato
da che la dea della sorte
ci bendò gli occhi:
vedevi, sentivi prima
ora han chiuso le porte
persino i desideri.

Braci ardenti per me
sospiri, parole
le tue
e li imbagaglieró sulla mia bocca.

É sempre un via vai di intenzioni,
sappi
solo i ricordi restano per sempre.

un abbraccio in orizzontale, un bacio in verticale

 

Diva di desideri

Penetrami nel profondo
Diva di desideri
Amore carnale sensuale tellurico tutto
e amore che neanche i lombi basteranno.

Sussurrami parole
come da anni aspetto
aspetto invano
sulla soglia di un’attesa logorante
che si fa spoglia
agonia
di giorno in giorno:

vedi come incede
l’ombra lunga del passato e sghemba
lascia
i soliti frantumati addii
quasi più sassi che slanci
ad inciamparcisi.

Ho bisogno che tu mi parli
qui, adesso,

(per sempre)

ho bisogno di te che mi porti
sui tuoi piedi
ai miei piedi
allacciate
che tu mi possa incontrare là dove
l’alba
muo
re