Non é ancora, e forse non lo sarà mai, il diario del mio viaggio in solitaria. Sono andata a trovare un’amica che sta a Chianciano Terme e ne ho approfittato per fare un giro dei paesini sui colli d’intorno.
La prima sera abbiamo bevuto una bottiglia quasi intera di un Brunello di Montalcino e cantato. Avevo bisogno di perdere il senno. Avevo desiderio di fare breccia nella mia rigidità interiore. Il secondo giorno, ieri, abbiamo girato in lungo e in largo Montepulciano e Pienza. Ho comprato un paio di scarpe che desideravo di tempo e mangiato i Pici alla briciola. Ma avevo già le prime avvisaglie di un malessere che emergeva da dentro, mio malgrado.
Ricordo con estrema dolcezza la vista dei colli toscani da un terrazza panoramica e ho sentito vicino a me tutti i grandi poeti di questa terra. Il suono del vento tra le orecchie mi ha addolcito il cuore. Eppure quali tenebre selvagge tengono in ostaggio questo cuore sofferente e impaurito.
Il mio scorpione in Marte, a detta di Nadia, in questo periodo potrebbe essersi indebolito. E io lo sento afflosciarsi con il caldo, perdere di potenza atterrito da settembre e dal contratto in scadenza e dalla forte solitudine. Ho paure tremende. La notte mi ha presa d’assalto, cogliendomi alla sprovvista. Ho immaginato me presa delle febbri del Covid, me soffocare e sentivo l’aria tra i polmoni divenire sempre più esiziale, il piede d’un porco di diavolo schiacciarmi il costato, la gola. Mi sono sentita morire, soffocare, venire meno.
Che mi succede? Dopo poco mi sono ritrovata a viaggiare su Google cercando “sintomi dell’agorafobia” e “sindrome della capanna”. Mi sono stretta il cuscino, come se fossero le braccia di Eugenia. Ho tentato con tutte le mie forze di stare bene. Fuggire. Non sento che altro imperativo. Cambiare ancora, come un animale ferito che fugga da se stesso. Tornare all’ovile, tornare bambina tra le braccia di mia madre e mio padre, protetta. Stamattina pianto. E domani lo zaino ancora sulla spalla, alla volta di una solitudine ancora più estrema perché arrendermi non voglio. Ho un buco nel cuore e andró fino in fondo cercando l’amore che ho perso.