Lo scrittore al tempo dell’amore al tempo del Covid-19

15 aprile 2020, chiusa in casa 

Serve l’amore

Per scrivere miliardi di poesie

Piene di rose e di tutte quelle altre smancerie

(Nobraino, Lo scrittore)

Quando l’amore se ne va, cosa succede a chi resta con l’amore nudo? Cosa sente? E soprattutto, a cosa serve?

Osservo la linea piatta del lago fuori dalla mia finestra. Oggi è sceso un vento calmo e pesante, che soffia via ogni increspatura. Persino i fiori temono di sbocciare in questa tardiva primavera. Una settimana fa il sole sembrava annunciare temperature più calde. Meglio così, per noi che non possiamo uscire di casa.

Aprile si conferma il più crudele dei mesi, come scriveva T. S. Eliot. Ancor più crudele, per me, perché mi toglie la possibilità di nuove esperienze senza essere mai scesa a patti con le vecchie. Quando mi sveglio al mattino e mi chiedo se saprò godere di ogni giorno, la risposta è che le emozioni sono ancora tutte a disposizione, ma nel passato: dolce e amaro è il loro sapore e dischiuso a testa in giù è il bocciolo appassito. Stringo una mano al petto per soffocarne gli afflati mortali. Urgono da dentro, ma non trovano via d’uscita. Non piangerò. Dormono sulle palpebre, in sacchi a pelo fatti di canzoni.

E. mi suggerì l’ascolto dello Scrittore dei Nobraino.  “Serve l’amore/ per scrivere”, cantano. Forse servono i Nobraino per saper amare.

Voglio stare qui a crearti

a disegnarti ad affogarti

nell’inchiostro delle rime e dei cliché

Una canzone può chiedere e porti le sue domande.

Dopo l’amore scriverai?  Durante l’amore, ho scritto, ho detto. Ho scritto: scritture quasi ispirate da un dio. Ho detto: erano, la maggior parte, parole sospirate tra cuscini, la sera, abbracciandola.  Ho amato, complici i Nobraino. 

Non è rimasto davvero più nulla? Se possibile, io amo per mille. Amo la vita che mi ha dato così tanto, amo la vita che ora mi toglie così tanto.

Può mai un’amore bello essere macchiato di falsità e ipocrisie? Se le meritavo io, non le meritava l’amore, che come al solito si prende tutte le botte.

Saprai riamare così immensamente? Non a breve. La cassa dell’amore non muore, ma può uccidere.

Osservo la linea piatta del lago fuori dalla mia finestra. Oggi è sceso un vento calmo e pesante, che soffia via ogni increspatura. Persino i fiori temono di sbocciare in questa tardiva primavera. Una settimana fa il sole sembrava annunciare temperature più calde. 

 

Primavere

Che strana primavera:
i ciliegi sono in fiore
però piove
il fiore fa a pugni con la foglia stanca dell’inverno
appena andato.

Anche il mio cuore è un ciliegio
sbocciato
e una foglia secca, insieme:
quando mi sveglio è leggero
perché è vecchio
il cuore
oppresso dalle stagioni che furono
che ancora verranno.

Eppure non c’è mattino che non sboccino
primavere.